Como e il dolore cronico
Il dolore cronico è stato riconosciuto come una vera e propria patologia in sé per le conseguenze invalidanti che comporta per la persona che ne soffre, dal punto di vista fisico, psichico e socio-relazionale; esso infatti compromette qualsiasi attività quotidiana generando depressione, senso di sfiducia e malessere.
Le principali fonti di dolore cronico sono problemi muscoloscheletrici, emicranie e cefalee, fibromialgia, artrite, cancro, diabete e condizioni neurologiche, ma elementi soggettivi e personali rendono difficile stabilire una causa a monte e misurarne l’impatto.
Quando si parla di dolore è fondamentale fare una distinzione in relazione alla sua funzione primaria, ovvero di avvertimento e difesa. Il dolore “utile” (o fisiologico) è momentaneo e transitorio, rappresenta la reazione dell’organismo a un evento ad esso nocivo o potenzialmente tale; in questo caso, il dolore è un sintomo, che segnala una disfunzione dell’organismo. Molto spesso le caratteristiche del dolore (quali tipologia, andamento nel tempo, modalità di esordio, localizzazione e irradiazione, associazione a particolari situazioni) sono elementi clinici fondamentali per la formulazione della diagnosi, come, ad esempio, nel dolore da appendicite o da infarto.
Il dolore “inutile” o patologico è invece continuo nel tempo, non svolge alcun ruolo ed è addirittura dannoso, poiché provoca severe conseguenze fisiche, emotive, psicologiche e sociali, che limitano le capacità dell’organismo di contrastare la malattia.
Nella gestione del dolore cronico l’obiettivo prioritario è limitarne gli effetti sull’autosufficienza e sulle capacità di partecipazione alla vita sociale e familiare.
La principale strategia per il trattamento del dolore cronico nell’anziano è la terapia farmacologica impiegando antiinfiammatori nei casi di dolore lieve e oppioidi nei casi di dolore moderato e grave. Gli antinfiammatori sono considerati farmaci poco pericolosi mentre presentano tossicità, più elevata in età geriatrica, nel caso di uso protratto nel tempo. Gli oppioidi alleviano efficacemente tutti i tipi di dolore. Nel soggetto anziano, in particolare, si mantengono attivi nell’organismo per più tempo e, probabilmente, ciò porta a un aumentato effetto analgesico rispetto ai soggetti giovani. Agopuntura, mindfulness e massaggio sono regolari trattamenti di sollievo dal dolore, ma esiste un numero crescente di dispositivi progettati per stimolare i nervi e interrompere i segnali di dolore, i più utilizzati sono i dispositivi TENS.
Ottenere assistenza medica è essenziale per trovare un percorso di gestione del dolore cronico, ma il sostegno di familiari, amici e pari riveste un ruolo enorme nel ridurre la sensazione di peso. Per questa ragione l’assistenza a domicilio è un’ottima soluzione per combattere la solitudine: la presenza di una badante ad ore o di una badante convivente può aiutare l’anziano che soffre di dolore cronico a convivere più serenamente con la malattia.
L’imbarazzo e il senso di colpa sono emozioni comuni che spingono le persone a ridurre i contatti, ma conoscere la propria condizione e il dolore derivante in modo da poter dare spiegazioni agli altri può essere di sollievo. Combattere i miti con fatti concreti e informazioni chiare consente ai pazienti di capire, rendendo più facile la richiesta di aiuto.
Per leggere altri approfondimenti sul mondo delle badanti, oppure se vuoi scoprire come mettere in regola la tua badante e quali sono tutti i passaggi burocratici da rispettare, contattaci! Con Aes Domicilio siamo attivi in tutta la Regione Lombardia ed in particolare nelle province di Milano (badante Milano) se cerchi Badanti a Milano, Badante Monza, Badante Como, Badante Lecco.