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La Badante a Como, Cosa Fare e Cosa Visitare con il tuo Anziano

Le badanti che vengono selezionate per il territorio di Como e provincia hanno la possibilità con il loro anziano di vedere cose insolite della città e di conoscere un paese per loro nuovo.

Gli autori classici a cominciare da Plinio il Vecchio che riporta le parole di Origines, un’opera di Catone il Censore andata dispersa, attribuiscono la fondazione di Como alla stirpe degli Orobi.

Numerosissime sono le testimonianze archeologiche venute alla luce a partire dal XIX secolo.

In epoca romana Como era uno dei due terminali della via Novaria-Comum, strada romana che metteva in comunicazione i Municipia di Novaria (Novara) e Comum (Como) passando per Sibrium (Castel Seprio).

Da Como passava anche la via Regina una strada romana che collegava il porto fluviale di Cremona (la moderna Cremona) con Clavenna (Chiavenna) passando da Mediolanum (Milano).

Nel 1768 il fisico Giulio Cesare Gattoni eresse in città il primo parafulmine italiano.

Nel 1899 Como ospitò una grande Esposizione Voltiana per celebrare il 1º centenario dell’invenzione della pila da parte di Alessandro Volta (1745-1827), suo più illustre cittadino.

Le nostre badanti che vivono e lavorano a Como o nella provincia in autonomia o con i loro anziani possono passeggiare per la città, vedere cose nuove, fare conoscenze nuove.

Tra chiese, monumenti e passeggiate si nascondono moltissime curiosità che meritano di essere scoperte e che vi aiuteranno ad arricchire il vostro viaggio o la vostra gita in città.

Ecco quindi alcune curiosità su Como che forse non conoscevate.

La Cattedrale della città è una vera e propria opera d’arte: un edificio ricchissimo di dettagli di ogni tipo realizzati a partire dal 1484.

Tra questi ce n’è uno che vale la pena notare più degli altri: si tratta di una ranocchia scolpita a lato di quella che è stata chiamata la Porta della Rana affacciata su via Pretorio e Piazza Guido Grimoldi.

A proposito di porte e simboli, anche uno degli ingressi della bellissima Basilica di San Fedele è decorato con un dettaglio davvero particolare.

Questa volta, però, non passa inosservato per la sua dimensione ma per la posizione, perché la porta in questione si trova alle spalle dell’ingresso principale e quindi spesso non viene notata da chi visita la città.

Si tratta della Porta dei Draghi, affacciata su Via Vittorio Emanuele II.

Qui, tra strani animali e figure umane, è rappresentata anche una chimera (o forse un grifone) intenta a lottare contro due draghi.

A proposito di animali leggendari pare che nel Lago di Como riposi una strana e misteriosa creatura marina, un po’ come accade nel Lago di Loch Ness, in Scozia.

Si tratterebbe di un Lariosauro (il Lago di Como è chiamato anche Lago Lario), un rettile acquatico diffuso nell’attuale Europa circa 235 milioni di anni fa ma ormai estinto.

I primi resti furono ritrovati nel 1830 a Perledo, sulla sponda lecchese del lago, e da allora sono nate tantissime storie e leggende diverse alimentate anche dalle numerose grotte presenti sott’acqua e dalla profondità del lago che raggiunge i 410 metri fornendo quindi un perfetto nascondiglio.

La città di Como è stata in più di un’occasione una vera e propria apripista in termini di nuove tecnologie, non solo con la nascita della pila di Alessandro Volta.

Qui, infatti, fu installato il primo parafulmine italiano, eretto dal fisico Giulio Cesare Gattoni sulla cima di Torre Gattoni, una struttura lungo le mura cittadine dove lo scienziato aveva fatto allestire un laboratorio di fisica frequentato anche da Alessandro Volta.

Non solo, la vicina Brunate, importante località comasca di villeggiatura dalla quale si può ammirare la città dall’alto, ha accolto anche il primo ascensore arrivato in Italia dagli Stati Uniti nel 1884 e realizzato dall’azienda Stigler Otis.

 

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