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Como e il Contratto di Badante : il Reato del Lavoro In Nero

Dobbiamo tenere bene presente anche a Como che nessuna modalità al di fuori del contratto nazionale va bene per avere una badante.

Non va bene l’accordo, non va bene la partita iva, l’unica assunzione corretta è con il contratto nazionale che riconosce tutto alla badante come dipendente e tutela a sua volta la famiglia.

Scoprire una badante in nero è difficile perché richiederebbe dei controlli mirati all’interno del domicilio che, invece, è inviolabile.

Pertanto, i controlli derivano quasi sempre da una denuncia della lavoratrice.

E qui viene il bello (o meglio, il brutto) perché le sanzioni per il lavoro domestico irregolare sono le stesse di quelle previste per qualsiasi altro rapporto di lavoro: gravi, anzi gravissime.

Il datore di lavoro ha l’obbligo di comunicare all’Inps l’assunzione e anche l’eventuale trasformazione o cessazione del rapporto di lavoro. Se il datore di lavoro omette o ritarda la comunicazione obbligatoria all’Inps deve pagare una sanzione amministrativa al Centro per l’Impiego che va da 200 a 500 euro per ogni lavoratore.

Inviando la comunicazione all’INPS all’atto dell’assunzione il lavoratore viene iscritto all’ente previdenziale.

Se il datore di lavoro non invia la comunicazione obbligatoria di assunzione il lavoratore non viene iscritto.

In questo caso, la Direzione Provinciale del Lavoro può applicare al datore di lavoro una sanzione che va da 1.500 euro a 12.000 euro per ciascun lavoratore “in nero”, maggiorata di 150 euro per ciascuna giornata di lavoro effettivo, cumulabile con le altre sanzioni amministrative e civili previste contro il lavoro nero.

Nel caso di “lavoro nero” la legge prevede che, per l’omesso pagamento dei contributi di ogni lavoratore, il datore di lavoro debba pagare le sanzioni civili al tasso del 30% in base annua calcolate sull’importo dei contributi evasi con un massimo del 60% ed un minimo di 3.000 euro, indipendentemente dalla durata della prestazione lavorativa accertata.

Quindi, anche per una sola giornata di lavoro “in nero”, il datore di lavoro può essere punito con la sanzione minima applicabile di 3.000 euro.

Questa sanzione civile è cumulabile con le sanzioni amministrative per la mancata comunicazione e per la mancata iscrizione all’Inps nei termini stabiliti.

 

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