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Curare un Malato, l’importanza della Badante per la Famiglia di Como

Raccontiamo anche a Como la storia di una giovane donna di nome Maria, originaria del Sud America.

Maria aveva sempre sognato di vivere in Italia e di avere un lavoro che le permettesse di aiutare gli altri.

Quando venne a sapere di una possibilità di lavorare come badante convivente per una famiglia italiana, decise di cogliere l’opportunità e intraprendere questa nuova avventura.

Partì quindi dal suo paese in Sud America , si trasferì in Italia dove fu accolta calorosamente dalla famiglia che la aveva assunta.

La famiglia era composta da un anziano signore affetto da Alzheimer e dai suoi due figli, Marco e Laura.

Maria iniziò immediatamente a prendersi cura dell’anziano.

Era un compito impegnativo; ogni giorno iniziava con il preparare la colazione e assicurarsi che prendesse i suoi farmaci.

Purtroppo per la malattia di cui era afflitto, il signore era spesso confuso e disorientato a causa della sua condizione.

Maria gli offriva sempre un sorriso gentile e pazienza infinita.

Passavano ore insieme, parlando del passato di Giuseppe e dei suoi ricordi più preziosi.

Durante il giorno la badante si occupava delle faccende domestiche: puliva la casa, faceva la spesa e cucinava pasti deliziosi per la famiglia.

Le giornate di Maria erano spesso piene di imprevisti.

A volte, l’anziano era particolarmente agitato e aveva bisogno di essere tranquillizzato.

Nonostante le difficoltà e le sfide quotidiane, Maria trovava grande soddisfazione nel suo lavoro, veder l’anziano sorridere quando riusciva a ricordare qualcosa o quando si sentiva confortato era la sua più grande ricompensa. Sentiva di fare la differenza nella vita di quell’uomo e nella vita della sua famiglia.

Un giorno, mentre Maria era seduta accanto, tenendo la sua mano rugosa, l’uomo le sorrise dolcemente e disse:

“Grazie “Maria, sei come una figlia per me. Non so cosa farei senza di te.”

I mesi passarono e la salute dell’anziano purtroppo si deteriorava sempre di più.

Maria era al suo fianco giorno e notte, assicurandosi che fosse confortevole e che ricevesse tutte le cure necessarie sia nei momenti di lucidità che in quelli di confusione.

Un giorno, mentre Maria lo stava aiutando a prepararsi per la giornata, si accorse di un’ultima scintilla di riconoscimento nel suo sguardo, sembrava che cercasse di dirle qualcosa di importante.

Si chinò verso di lui e ascoltò attentamente.

“Maria, voglio che tu sappia quanto ti sono grato per tutto quello che hai fatto per me”, disse Giuseppe con voce flebile.

Pochi giorni dopo, spirò pacificamente nel sonno, circondato dall’amore della sua famiglia e di Maria, la badante che era diventata una figura fondamentale nella sua vita.

Maria decise di condividere la sua storia con altre persone, sperando di ispirare qualcuno a dedicarsi al benessere degli anziani e delle persone malate.

Iniziò a partecipare a gruppi di supporto e a organizzazioni che promuovevano la consapevolezza sull’Alzheimer e fornivano assistenza alle famiglie colpite dalla malattia.

Attraverso le sue esperienze, Maria riuscì a sensibilizzare molte persone sulla realtà degli anziani malati di Alzheimer e sulla importanza di offrire loro amore, dignità e cura.

Le sue parole e la sua storia toccarono il cuore di molte persone, spingendole a riflettere sul modo in cui trattavano i propri cari anziani.

Maria continuò a svolgere il suo lavoro con passione ed empatia, portando conforto e supporto a molte famiglie.

La sua gentilezza e dedizione furono riconosciute e apprezzate da tutti coloro che ebbero la fortuna di incontrarla lungo il suo percorso.

 

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