Como e le badanti No Vax
Si rischia il caos con disagi per un milione di famiglie in tutta Italia.
In media più di 9 badanti su 10 (92%) sono donne, un quarto è italiana, oltre la metà arriva dai Paesi dell’Est Europa e il resto arriva da paesi come l’Africa e il Sudamerica, dove la copertura vaccinale è molto bassa che in Italia e dove la resistenza sociale a immunizzarsi è molto più forte.
C’è una decina di lavoratrici straniere, peruviane e dell’Est Europa, immunizzate con sieri che non sono riconosciuti e quindi sono considerate non vaccinate e devono sottoporsi a tampone ogni 48 ore per poter lavorare. Di fronte ad uno stipendio limitato devono pagare circa 200 euro per i tamponi. Il problema interessa anche le famiglie dell’anziano, perché nel caso in cui le badanti si rifiutassero di fare il tampone, non potrebbero prestare servizio ma nemmeno essere licenziate.
Non si potrebbe introdurre una deroga che consente scaricare il Green pass purché vaccinati con Sputnik? Sono vaccini che stati considerati efficaci.
Il controllo della certificazione della badante spetterà al datore di lavoro: in caso di inadempienza, è prevista una multa da 400 a 1000 euro. Per la badante la sanzione è più alta e va da 600 a 1500 euro. Questo vale per la badante convivente, come per la badante ad ore e anche la badante di condominio.
Naturalmente il problema diventa per gli anziani come controllare il greeen pass, potrebbero avere non poche difficoltà nell’uso dell’applicazione VerificaC19 per la scannerizzare del codice Qr. La soluzione potrebbe essere il certificato cartaceo, anche se un documento stampato è sempre più facile da falsificare, soprattutto agli occhi delle persone meno giovani.
Accanto a badanti e colf non immunizzati, un’altra buona percentuale è costituita da persone vaccinate nei Paesi d’origine Romania, Ucraina, Moldavia, Filippine con il russo Sputnik o il cinese Sinovac, che non sono riconosciuti dall’Ema e quindi non danno accesso al Green Pass.
Per una famiglia sarebbe ingiusto dover licenziare una badante che di fatto è vaccinato, ma non può comunque ottenere la certificazione verde. Non si vuole sdoganare l’uso di questi vaccini nel nostro Paese, ma di riconoscere la loro validità per l’accesso al Green pass da parte di persone che devono poter lavorare, come le badanti.
Il problema successivo che si va a creare è il lavoro nero. L’istituzione del Green Pass per le badanti potrebbe anche fare emergere rapporti irregolari. Durante la prima ondata della pandemia già erano stati scoperti durante i controlli delle autocertificazioni usate dai lavoratori per gli spostamenti.
Prima ancora che il governo estendesse l’obbligo di certificazione verde, la scelta di dedicare Open day vaccinali per le badanti era stata presa in considerazione da molte regioni.
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