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LE MALATTIE GENETICHE

LE MALATTIE GENETICHE

Nell’ambito dell’assistenza anziani e disabili a Como riportiamo alcune informazioni relative alle malattie genetiche e alla loro scoperta nella fase della gravidanza. In medicina una malattia genetica è sottotipo di malattia rara causata da una o più anomalie del genotipo, quali mutazioni dei geni o alterazioni dei cromosomi che sono in grado di dare origine ad una o più patologie.

LA SINDROME DI DOWN

La sindrome di Down, alla nascita ha una frequenza di circa 1/1000 nati vivi. Al concepimento la frequenza è molto più elevata (1/150); infatti circa l’80% di queste aneuploidie è abortita spontaneamente. La diagnosi viene, di solito, sospettata all’esame clinico, che rivela:

  • ipotonia neonatale;
  • viso tondo;
  • naso piccolo, sella piatta e narici anteverse;
  • palpebre oblique verso l’alto, macchie di Brushfield (punteggiatura bianca sul terzo medio esterno dell’iride);
  • labbra sottili;
  • mento piccolo;
  • profilo piatto;
  • brachicefalia (conformazione del cranio caratterizzata dalla brevità del diametro longitudinale rispetto a quello trasversale) con occipite piatto;
  • padiglioni auricolari corti e dismorfici (cioè di forma anomala);
  • collo corto con cute abbondante sulla nuca;
  • mani corte, con clinodattilia (curvatura) del quinto dito e ipoplasia (sviluppo incompleto) della falange media, solco palmare unico;
  • aumento della distanza tra l’alluce e il secondo dito del piede;
  • cardiopatie nel 50% dei casi (soprattutto canale atrio-ventricolare di tipo completo, cioè un’anomalia del cuore che permette il passaggio di sangue fuori dalle strutture delle valvole cardiache); atresia (ostruzione) del duodeno.

La trisomia 21 è la causa di circa 1/4 di tutte le forme di ritardo mentale medio-grave osservate in età scolare; le persone Down sono educabili e raggiungono un soddisfacente grado di autonomia che consente il loro inserimento in attività lavorative. L’affettività, lo sviluppo personale nonché le capacità di interazione sono fortemente influenzate dall’ambiente familiare e sociale.

Il trattamento è educativo e sintomatico. Le attese di vita superano i 65 anni; attorno ai 40 anni compaiono i segni clinici della malattia di Alzheimer. Circa il 92% dei casi è dovuto a una trisomia 21 libera, e il 95% di questi ha origine da una non disgiunzione materna (cioè da una mancata separazione dei cromosomi durante la meiosi, ossia la divisione cellulare che conduce alla formazione dei gameti).

SINDROME DI TURNER

Questa patologia ha una frequenza alla nascita di circa 1/5000-1/10.000 femmine. Al concepimento tale frequenza è molto più elevata (1%); il 99% circa di questi zigoti (cellule non fecondate) viene abortito spontaneamente. La diagnosi è sospettata alla nascita in base alla presenza di cute esuberante sulla nuca e linfedemi periferici (mani e piedi rigonfi per stasi linfatica). In alcuni casi la diagnosi viene fatta più tardi, in base alla bassa statura e all’amenorrea primaria (assenza di mestruazioni spontanee).

In età adulta, le pazienti non trattate hanno una statura media di 142 cm. I segni dismorfici apprezzabili all’esame clinico sono caratteristici e interessano in particolare il viso (ptosi palpebrale, epicanto, ovvero presenza di una piega cutanea sopra l’occhio e davanti alla palpebra), le orecchie (grandi, retroruotate e a bassa attaccatura), il collo (largo, corto, con cute abbondante, che tende a formare una plica, il cosiddetto pterigio), i capelli (bassa attaccatura sulla nuca), il mento (microretrognazia), il torace (largo, ‘a corazza’). I caratteri sessuali secondari (mammelle, genitali esterni, apparato pilifero) sono iposviluppati.

L’intelligenza e le attese di vita sono normali. Il trattamento con ormoni sessuali migliora lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari. Il trattamento con ormone della crescita, avviato precocemente e ad alte dosi, migliora la statura finale e le proporzioni del corpo. Il 15% può avere mestruazioni spontanee e circa l’1% gravidanze spontanee (si tratta di solito di mosaicismi).

SINDROME DI KLINEFELTER O MASCHIO XXY

Questa patologia dei cromosomi sessuali colpisce un maschio su 1000, mentre è riscontrabile nel 10% dei maschi azospermici (assenza di spermatozoi nel liquido seminale) e nell’1% dei ritardati mentali istituzionalizzati. La diagnosi viene formulata di solito casualmente, nel corso di analisi citogenetiche sugli amniociti (cellule ottenute dal liquido amniotico) delle madri attempate o nella vita adulta, nell’ambito di indagini finalizzate all’identificazione della causa di un’infertilità di coppia.

ANOMALIE STRUTTURALI DEI CROMOSOMI

Queste anomalie hanno origine dalla rottura di uno o più cromosomi; l’estremità rotta è instabile e ‘appiccicosa’, e per questo essa tende a essere riparata da specifici enzimi. Tuttavia, questo meccanismo occasionalmente non porta a una corretta restitutio ad integrum, soprattutto quando sono presenti più punti di rottura.

Le rotture non si distribuiscono in modo casuale, ma tendono a concentrarsi in alcune regioni. La loro frequenza (1 per 1000 gameti, nel caso delle traslocazioni) è circa 100 volte maggiore rispetto alla frequenza delle mutazione dei singoli geni.